Piccoli appunti su grandi testi - 1
- Redazione
- 6 mar 2024
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 25 mag 2024
"Dai, bella" le disse tremando di rabbia, “dicci chi è stato". Angela Vicario indugiò appena il tempo necessario per pronunciare il nome. Lo cercò nelle tenebre, lo trovò a prima vista tra i tanti e tanti nomi confondibili di questo mondo e dell’altro, e lo lasciò inchiodato alla parete con la sua freccia precisa, come una farfalla senza più scampo la cui sentenza stava scritta là da sempre. “Santiago Nasar” disse”.

Prendete un matrimonio andato all'aria perché il marito, il facoltoso Bayardo San Roman, scopre, subito dopo le nozze, che la moglie, Angela Vicario, non è vergine e la rispedisce a casa dai suoi. Prendete poi i fratelli di lei, che, saputo dalla sorella chi ha compiuto l'imperdonabile gesto, decidono di ucciderlo per vendicare l'onore infangato.
Prendete, infine, l’autore dell'oltraggio, il giovane e affascinante Santiago Nazar, che, ignaro di tutto e, con buona probabilità, persino innocente, finisce per essere circondato da vicini, parenti e conoscenti che, informati dagli stessi sicari del loro intento criminale, un po’ per incredulità, un po’ per scetticismo e un po’ per omertà, non fanno nulla, o troppo poco, per impedire che l'omicidio si compia. I compaesani dei due giustizieri, infatti, sono certi non solo che la ferale notizia raggiungerà l'interessato ma anche che i Vicario non avranno il coraggio di commettere un'azione del genere.
Questa, in breve, la trama, che, ispirata a un fatto realmente accaduto nei primi anni '50, nel villaggio caraibico di Manaure, nonostante, sin da subito, rivel il finale, si legge con grande coinvolgimento e con l'intima speranza che il destino non faccia il suo inevitabile corso.
Scritta con un ritmo serrato e incalzante, la storia, ricca di intrighi e di intrecci, malintesi e coincidenze, descrive, oltre agli eventi che precedono l'agguato, antefatti e relativi retroscena. Carico di suspence, intriso di amara ironia e di quel realismo magico tipico della letteratura latinoamericana, il romanzo cattura il lettore, con il suo stile vivace e avvincente, affrontando argomenti scottanti, che spaziano dal maschilismo all'ipocrisia, dal pregiudizio al falso moralismo, dallo scandalo alla vendetta, dal silenzio complice alla chiacchiera subdola, dall'ineluttabilità della sorte alla cieca casualità. Il valore del libro sta nella bravura dell'autore di trasformare un episodio di cronaca in una pregevole opera letteraria, in cui il paradosso diventa il tema dominante di una realtà deforme e rovesciata, dove l'assurdo mina principi e intenti, rendendoli vacui e inefficaci.
Altro spunto degno di nota è l'aspetto contradditorio che emerge dagli avvenimenti: il fatto che tutti sappiano e nessuno faccia granché per evitare la tragedia si rivela un atteggiamento e miope e cinico, che intacca e stravolge il buonsenso ma soprattutto contamina e soffoca, con il suo sconcertante disinteresse e la preoccupante ignavia verso il proprio simile, il lato critico ed etico del genere umano.
Marzia
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